In un manuale per lo studio dell’italiano è presente un’unità in cui si parla dei cambiamenti che interessano la lingua italiana. L’unita s’intitola “Ittaliano in movimento”. E come succede molto spesso ci si lamenta che “la lingua sta peggiorando”. E’ molto difficile supportare affermazioni del genere! Lo si potrebbe anche dire qualora però si precisasse che “la gente parla peggio la lingua STANDARD”. Allora si. Ma la lingua vera e propria non è quella standard, la vera lingua è quella che si parla ogni giorno senza riflettere se si parla “bene” o “male”. Queste categorie non vanno utilizzate a proposito di una lingua. Non si deve dire “lui parla male”, è come dire “lui respira male”. Nella linguistica moderna insomma si ritiene che la lingua che va studiata non è quella dei dizionari accademici e degli scrittori più raffinati, ma quella che si parla, la lingua viva, naturale, così com’è. Ogni standard è una formazione artificiale.
Certo, ci sono e ci devono essere dei linguisti che si occuppano della linguistica prescrittiva, cioè quelli che stabiliscono come si deve parlare nella lingua standard (che viene utilizzata per funzioni amministrative), il che è anche importante.
Ma c’è un altro tipo di linguistica, quella descrittiva, la pura scienza, che studia la lingua in uso. Un linguista che lavora in questa direzione sarebbe felicissimo di sentire come parla un immigrato mescolando la propria lingua con quella recentemente imparata, perche questo può fargli scoprire tantissime cose!
Gli “errori” che farebbe tale immigrato, cioè gli errori che si fanno sotto l’influenza della propria lingua, si chiamono “interferenze” e aiutano i linguisti a scoprire come funziona la lingua nel nostro cervello e anche com’è organizzato il sistema della lingua.
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