Monday 15 February 2016

Due imperativi feroci!

-         Nel manuale di lingua albanese “Discovering Albanian” c’è un' unità dove si parla del modo verbale imperativo. Ogni volta che leggo questo capitolo mi viene tanto da ridere a causa di una nota. Vi si spiega come si forma l’imperativo di alcuni verbi irregolari e ad un certo punto si parla anche del verbo “vras” che significa “uccidere”. E c' è scritto: “L’imperativo del verbo “vras” è “vra” e poi c’è una nota sotto: “You may also hear vrit instead of vra”. Eh si, quando un giorno, girando in Albania sentirete un’ altra forma dell’ imperativo del verbo “uccidere”, non vi sorprendete, perche si usano tutte e due!



Friday 5 February 2016

Indivisibili, sotto una bandiera / Në një flamur të pandarë!

Questo spot è stato creato nell'anno 2013 quando gli Albanesi festeggiavano 100 anni dall'indipendenza. 
La musica contiene dei motivi della musica albanese popolare, ma allo stesso tempo è molto dinamica. La ascolto proprio ogni giorno, è una grande fonte di energia! Però tutti gli amici che non capiscano l'albanese ai quali lo faccio vedere mi chiedono con gli occhi spalancati: "Che cosa sta succedendo nello spot?"



 Allora, principalmente ci sono cinque rappresentanti di ogni paese dove storicamente è presente la popolazione albanese. Il primo cantante è del Montenegro, il secondo è dell' Albania (si vede piazza Skanderbeg, la piazza principale di Tirana), il terzo è della Macedonia (e si vede il famoso lago di Ohrid), la quarta cantante rappresenta la zona di Ciameria (situata nel nord della Grecia e un po' nel sud dell'Albania), e l' ultimo è del Kosovo e canta della "repubblica più giovane" in Europa. Insomma, questa sarebbe "La grande Albania" (manca solo il territorio dell' Italia del sud dove vivono gli Arbresh). 
È molto patriottica questa canzone (alcuni (anche tra gli albanesi) direbbero "nazionalista", ma non lo dico!).

Tuesday 2 February 2016

aspetto i vostri feedback :)

Un’altra cosa che molto spesso viene demonizzata sono i prestiti linguistici. Oggi si parla dei prestiti inglesi (in qualsiasi altra lingua, russo ed italiano incluso). Per qualche ragione si crede che i prestiti impoveriscano la lingua (com’è scritto nel mio manuale d’italiano: “I manager hanno sostituito “marchio” con brand, “riscontro” con “feedback”, “ragione speciale” con mission).
Ma riflettiamo un attimo sulle parole: “ragazzo/a”, “complimento”, “guardare”, “guerra”, “orgoglio” e “schifo”. Che cosa potrebbe essere più italiano? Invece tutti e cinque sono dei prestiti da altre lingue, che non solo non hanno impoverito l’italiano, ma anzi oggi giorno fanno parte della sua ricchezza e bellezza. Ogni lingua è piena di prestiti antichi e moderni, è assolutamente inevitabile ed assolutamente normale, quindi non si dovrebbero demonizzare i prestiti inglesi. Però nel libro che ho citato sopra si dice anche che “tuttavia statisticamente l’influenza dell’inglese non è preoccupante”. Meno male! Se ci fosse scritto “é preoccupante”, quello sarebbe un libro da buttare! P.S. Per i curiosi sappiate che la parola “ragazzo” è di origine araba, “complimento” – spagnola”, “guerra”, guardare” e “schifo” – germanica, “orgoglio” – francese.


Italiano in movimento

In un manuale per lo studio dell’italiano è presente un’unità in cui si parla dei cambiamenti che interessano la lingua italiana. L’unita s’intitola “Ittaliano in movimento”. E come succede molto spesso ci si lamenta che “la lingua sta peggiorando”. E’ molto difficile supportare affermazioni del genere! Lo si potrebbe anche dire qualora però si precisasse che “la gente parla peggio la lingua STANDARD”. Allora si. Ma la lingua vera e propria non è quella standard, la vera lingua è quella che si parla ogni giorno senza riflettere se si parla “bene” o “male”. Queste categorie non vanno utilizzate a proposito di una lingua. Non si deve dire “lui parla male”, è come dire “lui respira male”. Nella linguistica moderna insomma si ritiene che la lingua che va studiata non è quella dei dizionari accademici e degli scrittori più raffinati, ma quella che si parla, la lingua viva, naturale, così com’è. Ogni standard è una formazione artificiale. 
Certo, ci sono e ci devono essere dei linguisti che si occuppano della linguistica prescrittiva, cioè quelli che stabiliscono come si deve parlare nella lingua standard (che viene utilizzata per funzioni amministrative), il che è anche importante. 
Ma c’è un altro tipo di linguistica, quella descrittiva, la pura scienza, che studia la lingua in uso. Un linguista che lavora in questa direzione sarebbe felicissimo di sentire come parla un immigrato mescolando la propria lingua con quella recentemente imparata, perche questo può fargli scoprire tantissime cose! 
Gli “errori” che farebbe tale immigrato, cioè gli errori che si fanno sotto l’influenza della propria lingua, si chiamono “interferenze” e aiutano i linguisti a scoprire come funziona la lingua nel nostro cervello e anche com’è organizzato il sistema della lingua.