Il mio diario riparte da un nuovo concetto, cioè scrivere in maniera piú sincera, e da un nuovo titolo: la vita è un viaggio. Tale viaggio può essere sia esterno, in un altro paese, che interno e con cio' intendo dire un viaggio in noi stessi. Purtroppo troppo poche persone fanno entrambi i viaggi tra i quali il secondo penso sia il più importante. Io personalmente faccio più spesso dei viaggi esterni e vi sono così abituata che mi sento male se sto a casa più di un mese. Forse è già diventata una malattia?
Non puoi mai fermarti troppo tempo nello stesso posto perché ti comincia a far bene l'anima zingaresca.
L'ultimo viaggio che ho fatto l'anno scorso è stato in Morocco.
Era la prima volta che uscivo dall'Europa. Africa! Arabia. Tanti nuovi odori e sapori!
Il tassista non volevaparlare del re ed è diventato tutto bianco dalla paura quando gliel'ho chiesto: "Qui tutto ha orecchie".
Le moschee, belle e antiche, sono dappertutto, ma non vi si poteva entrare.
Una fiera del tutto autentica dove si possono contrattare articoli pazzeschi in pelle conciata.
I profumi del deserto. Della menta, della polvere. Della folla del bazar. E della solitudine.
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